Istituzionali

#BACKONTRACK: IL CONVEGNO DI QUATTRORUOTE CHE HA RIUNITO LA FILIERA AUTOMOTIVE

13 Ottobre 2021

La filiera dell’automotive si è riunita oggi in occasione del convegno #backontrack di Quattroruote, evento di apertura della prima giornata di Mission Restart.

Chiari i messaggi lanciati alle istituzioni e al governo a cui è stato nuovamente chiesto di prendere in considerazione un settore che, da solo, vale il 12% del Pil nazionale e che sta soffrendo di difficoltà mai viste in precedenza.

Il Cav. Lav. Marco Bonometti, presidente e amministratore delegato del Gruppo OMR, intervistato dal direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini, ha dichiarato: “Siamo favorevoli alla decarbonizzazione, ma auspichiamo la neutralità tecnologica per poter esprimere al meglio le nostre competenze; e, soprattutto, vanno ridiscussi i tempi di realizzazione del green deal europeo, perché scadenze così ristrette rischiano di mandare al tappeto il 50% del settore della componentistica. Con tutte le conseguenze in termini di tagli di posti di lavoro e di tensioni sociali”.

L’imprenditore ha avuto parole di apprezzamento per Mario Draghi - “Con lui premier è cambiata la percezione del Paese a livello mondiale e l’Italia ha riconquistato un ruolo di guida e indirizzo” - ma ha sottolineato anche come “l’Europa sia penalizzata da una serie di scelte sbagliate dettate da impulsi ideologici che hanno finito per colpire l’automotive oltre le sue responsabilità sul fronte dell’inquinamento e delle emissioni e che, soprattutto, hanno ridotto la competitività delle aziende europee nel confronto con quelle americane e asiatiche per le quali le regole sono più lasche e più corporate friendly”.

Dunque, secondo il Cav. Lav. Bonometti, occorre che la filiera europea faccia squadra per sensibilizzare la politica sulle conseguenze di decisioni troppo avventate e dai tempi di applicazione che possono rivelarsi controproducenti per l’industria.

“Le aziende”, ha concluso, “devono convincere le istituzioni della necessità di conservare volumi e redditività, perché solo così si tutelano anche i posti di lavoro. Ci vuole il coraggio di dire: sì all’elettrico, ma sì anche alle alimentazioni più classiche, che grazie alla tecnologia, non sono meno pulite. E sì anche alla ridiscussione delle scadenze del 2025, 2030 e 2035 sulla decarbonizzazione”.